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Addio a Francesco Radino

Sabato 9 aprile 2022 ci ha lasciato Francesco Radino, fotografo originario di Bagno a Ripoli che dagli anni Settanta ha lavorato con la macchina fotografica al collo, diventando fra gli interpreti più noti del racconto fotografico del paesaggio italiano .
Della stessa generazione dei fotografi del “Viaggio in Italia”- il volume curato da Luigi Ghirri che nel 1984 determinò una svolta nei concetti di “paesaggio” e di “fotografia di paesaggio” con aspetti finalmente più quotidiani e con una nuova direzione dello sguardo – Radino percorse un tracciato più schivo e solitario, pur avendo in comune e l’oggetto dei suoi scatti e un rinnovato modo di comporre visivamente il paesaggio entro la cornice dell’obbiettivo.
La sua è stata un’indagine severa e analitica, che dell’archeologo – riprendendo una definizione a lui cara – ha preso in prestito gli strumenti e la forma mentis. Con le sue fotografie ha scavato nel paesaggio, andando in cerca di dettagli ed elementi non visibili ad uno sguardo più superficiale, cercando di catturare gli equilibri e le relazioni di tutti quegli elementi componenti il paesaggio. Di questa danza fra elementi e protagonisti dei suoi scatti è fatta la componente lirica e poetica che si accompagna al nitore del suo sguardo.
Così Italo Zannier, nel volume del 1994 “I fotografi del Touring”, scriveva di lui: “Radino è stato ed è tra i meno colonizzati dalla fotografia americana, paradossalmente, nonostante la sua modernità; la sua fotografia è sì orientata, inevitabilmente, dalle proposte linguistiche più recenti, francesi e transoceaniche, ma è filtrata da un’educazione che direi nostrana [..]. Il suo sguardo è sagace, fondamentale per un fotografo, ma è acuto secondo una componente lirica. [..] Il suo occhio ha assimilato la nuova filosofia dell’immagine, ma cercando di ritrovare un fresco rapporto con la realtà concreta, quella tattile, percorribile, odorosa..senza rinunciare alla specificità della fotografia.”

Alborg, Danimarca, 1982, Francesco Radino
Londonderry, Irlanda, 1979, Francesco Radino
Wexfor, Irlanda, 1979, Francesco Radino
Danimarca, 1982, Francesco Radino
Islanda, 1982, Francesco Radino
Irlanda, 1979, Francesco Radino
Il Piazzale del Museo della Battaglia di Marengo, Piemonte, 1988, Francesco Radino
Islanda, 1982, Francesco Radino
La raccolta delle olive, Puglia, 1986

L’incontro con il Touring Club Italiano risale al 1976, seguono le prime collaborazioni con le campagne fotografiche per i volumi “Qui Pechino” e “Le corti italiane” nel 1977.

Ancora, a distanza di pochi anni, le campagne fotografiche per volumi della collana “Attraverso l’Europa” lo portano in Irlanda (1979), Danimarca (1982) e Islanda (1982). Il viaggio insieme al Touring Club continua poi in Italia: per la collana “Attraverso l’Italia” realizza gli scatti del volume Milano (1984) e poi, ancora, le campagne per il volume sulla Puglia (1986) e per quello su Torino e il Piemonte(1988).

Sono gli anni in cui, ai fotografi di paesaggio, le istituzioni assegnano il compito non soltanto di immortalare, ma di comprendere la realtà e lo spazio in cui la comunità vive, si sposta, lavora. Anche il Touring, con la sua imponente opera editoriale, conduce questa indagine e trova in Francesco Radino un interprete attento e preciso, cui consegnare la macchina fotografica e affidare la composizione del catalogo per immagini che si sarebbe dipanato, pagina per pagina, nei volumi a lui assegnati.

Fu “un’occasione unica e irripetibile”, ricordò Radino in una lettera a Zannier datata 1 maggio 1991. “Anni non sempre facili”, ancora con le sue parole, “ma intensi e ricchi di esperienze. E poi non posso non ricordare che nel TCI, e questo è davvero straordinario, non incontrai quelle astuzie, quei rapporti di basso profilo, quel divide et impera che talvolta caratterizzano l’editoria italiana”.

Risale al 2015 l’ultima collaborazione, con un volume su Milano che, a distanza di 30 anni dal precedente da lui curato, ci ha regalato una nuova indagine multiforme in 300 scatti, che della città catturano il movimento fra trasformazioni, vecchi e nuovi simboli, luci e chiaroscuri.

Piazza Scala, Milano, 1984, Francesco Radino
Porta Nuova, Milano, 1984, Francesco Radino
Porta Nuova, Milano, 2015, Francesco Radino
Piazza Duomo, Milano, 2015, Francesco Radino
Chiesa di Sant'Ambrogio, Milano, 2015, Francesco Radino
Milano, 2015, Francesco Radino
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